Una passeggiata tra storia e natura a Bobbio Pellice: l'Itinerario del Podio

Lettori di #ArteconBaby come state? dopo un'estate che è volata via in maniera incredibile (un po' come tutto quest'anno surreale), eccoci di nuovo qui!

Questa volta vogliamo suggerirvi un itinerario tra storia e natura in val Pellice, in provincia di Torino. Una valle molto bella e per noi pressoché sconosciuta, se pur molto vicina, e ricchissima di risorse naturalistiche e culturali.

In una bella mattinata soleggiata ci siamo avviati in auto verso Torre Pellice, per poi proseguire lungo la strada principale oltre Villar Pellice. Ci siamo ritrovati in un ameno paese curato e accogliente, Bobbio Pellice, molto grazioso con i suoi tetti in losa, i fiori ovunque e poche persone raccolte soprattutto intorno alla piazza centrale dove c'era il mercato. Altrimenti, molta pace, rondini e clima di vacanza.
L' #Itinerariodelpodio parte proprio dalla piazza principale, di fronte al Municipio. Una serie di pannelli accompagnano il visitatore lungo tutto il percorso, che si snoda dal centro del paese, fino al lungo fiume, per poi salire con alcuni strappi non troppo agevoli, ma fattibili, fino alle borgate. Un anello che si percorre comodamente in due orette di cammino rilassato e che riapproda nel centro di Bobbio.


Una gita "interessata", dato che la grafica e l'impaginazione dei pannelli è stata un mio lavoro😁... 
e la curiosità di vederli montati nelle bacheche o appesi era veramente molta. Una bella soddisfazione!

In realtà per chi volesse una gita più strutturata, domani 12 settembre ci sarà l'inaugurazione ufficiale del percorso, con la possibilità di un tour con visita guidata



Ma noi abbiamo desiderato proprio testare il cammino a misura di Baby, per misurarne la fattibilità in totale tranquillità. Infatti, raggiunti i due anni, la nostra Irene si è fatta più complicata😆: i tempi di concentrazione diminuiscono a scapito di un'infinita curiosità, con un senso del pericolo pari a zero! 
Per cui meglio esser lontani da sguardi indiscreti😂!

Ma entriamo nel dettaglio
Nonostante il dolce peso abbiamo provato a farle utilizzare (ancora) lo zainetto e l'abbiamo caricata in spalla. Impossibile e impensabile qualsiasi passeggino, perché il percorso si muove anche su sterrata. Occorrono anzi scarpe da trekking e scarponcini per i bimbi. Sconsigliate le scarpe da ginnastica, nei tratti in discesa (tra pietre e ricci di castagna) si potrebbe scivolare.

Di fronte al Tempio Valdese

Il campanile


Sia in paese, che lungo il torrente Cruello i bimbi possono camminare, il percorso è in piano e senza traffico. Segnavia arancioni indicano le svolte e man mano ci si può ritrovare, tappa dopo tappa, seguendo la mappa nei vari pannelli.


Lungo il Cruello


L'acqua circonda tutto, ma non dimenticate una borraccia (piena) nello zaino! 

Vi farà piacere per i tratti in salita... 

Un tratto della salita

Infatti dopo il pannello 4, la strada piega verso la montagna e abbandona il lungo Cruello, per spingersi verso le borgate. Seguendo i segnavia, troverete un cancelletto che vi sbarra la strada: ci hanno detto che serve per degli asini che sono qui a pascolare, ma noi non li abbiamo visti. In ogni caso, ricordate di richiuderlo alle vostre spalle. 
Salendo piano piano (per me completamente fuori allenamento e con pupa sulla schiena non era semplicissimo😓, ma il tratto in salita per fortuna non è troppo lungo) e facendo attenzione a non inciampare nei sassi, si raggiunge il primo gruppo di case: le Balmette (Armise), anticamente snodo di traffici commerciali e vie di comunicazione verso le altre valli e la pianura.

Particolare architettonico lungo la salita...
talvolta mi ricordo i miei studi al Politecnico😜...

Alle Balmette (che bel pannello eh?!)





La strada continua in salita fino alla borgata Podio, un rilievo che si stacca dal fianco della montagna, consentendo un’ampia visione sulla valle del Pellice. 


La Scuoletta al Podio

Il pannello è posto in un punto strategico: infatti l'edificio scelto non è casuale, ma si tratta di una scuoletta Beckwith  - ora trasformata in piccolo museo - e si può approfondire l'argomento leggendo un altro cartello precedente poco distante.
Un angolino dove riflettere intorno alla storia, e a quella valdese in particolare, mentre si riprende fiato e ci si prepara all'ultimo tratto di salita. Infatti, con ancora un po' di fatica, si raggiunge il punto più elevato del percorso: la borgata Pausette, dove si incrocia anche l’itinerario del “Glorioso Rimpatrio dei Valdesi”.
Da qui si gode il panorama


A questo punto comincia la discesa. Naturalmente Irene ha deciso di scendere proprio in quel momento e per evitare che rotolasse fino a valle, l'ho aiutata passin passetto a fare tutti i gradini naturali delle pietre, con molta pazienza. Un'occasione per scoprire i ricci di castagna (pungono!), ragni e ragnetti, versi vari, terreno scavato dai cinghiali, piante e muretti con pietre a secco (graandii e piccine). 
Gli spunti per raccontare non ci mancano mai...

L'ultimo pannello si trova a un quarto d'ora dall'arrivo e con una deviazione porta a un luogo simbolo della storia non solo valdese, Sibaud. Un punto cruciale, in cui si intersecano le vie dell'esilio valdese, ma anche del Glorioso Rimpatrio. Troppe cose da raccontare per questo blog... ma vi invito ad approfondire!


Noi ci siamo limitati a godere del panorama e abbiamo approfittato della pace catartica del bel prato in cui è stato posto il monumento, Un grande castagno antico ci ha accolti per il nostro bivacco frugale, prima di ridiscendere (dopo una bevutina/bagnetto di Irene alla fontana poco distante😆)!


Il monumento a Sibaud e il falò valdese 





Che dire? una bella gita consigliatissima, anche per chi come noi non ha "gamba"; per chi è curioso di storia, per chi ama la montagna di mezza costa. Per i bimbi di tutte le età (se piccoli, con "genitori-mulo" volenterosi).

Fatemi sapere la vostra opinione, i commenti sarebbero i benvenuti!
Grazie💓

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