Anno nuovo e si ricomincia...dalla Normandia!

Dopo una lunga assenza, eccoci di nuovo qui a raccontarvi le nostre avventure nel mondo dell'arte con una piccola baby!!
Una lunga interruzione causata dal più classico dei mali: la mamma che lavora, o almeno, tenta di farlo, conciliando tutti i ruoli, con il risultato che a molto si rinuncia. Sob😥.

Ma con l'anno nuovo, dopo aver perso l'occasione di raccontarvi le nostre precedenti avventure -(Ecco: vi siete divertirti durante le feste? e a Natale? un giretto a Govone ai mercatini l'avete fatto? non ditemi che avremmo dovuto ricordarvelo noi😛?!) - non potevamo non ripartire più carichi che mai.

Intanto, auguri! Buon 2020! Anche se questi anni Venti mi suonano un po' strani e il contesto mondiale non è dei più rassicuranti in questo momento, cerchiamo di rallegrarci nel nostro piccolo, almeno per distrarci...
Per capodanno noi siamo partiti con l'auto stracarica stile Fantozzi verso l'alta Langa, destinazione Castino, un paesello sperduto e microscopico, ma tranquillissimo e con un centro storico molto carino.
L'idea era di avere una buona base da cui partire per riposarci e partire all'esplorazione del territorio, visto che con una bimba di 16 mesi non è così semplice girovagare con il freddo. In realtà non è che si sia esplorato molto... ma una cosa ben fatta siamo riusciti a farla, ovvero visitare la mostra gli Monet e gli Impressionisti in NormandiaCapolavori dalla Collezione Peindre en Normandie ad Asti, che potrete ancora vedere fino al 20 febbraio prossimo.
Il biglietto mi era stato regalato da Roberto (mio marito) per il compleanno e sembrava perfetto cogliere l'occasione. 
Dopo un viaggio curveggiante (ecco un difetto di questa zona, soprattutto se come me patite la macchina), siamo arrivati ad Asti: il centro storico è veramente bello e molto più grande di quanto ricordassi, vi consiglio di arrivare presto nel pomeriggio e non come noi quando già cala il sole invernale, per goderne e non congelare per strada. 
La mostra è a Palazzo Mazzetti: un ambiente tranquillo e accogliente, dove potrete lasciare giacche e bagagli dopo l'ingresso, gratuitamente, e poi, con passeggino, iniziare la visita. Le sale si susseguono spaziose e non affollate.


L'ideale per prendere in braccio il vostro bimbo e lanciarvi nella visita. L'unico neo una scala a metà percorso (?), ma con passeggino vuoto non abbiamo avuto difficoltà; diverso sarebbe stato se fossimo stati non in due e con pargolo di 11 kg nel passeggino...

Rispetto alla nostra ultima esperienza di qualche tempo fa, abbiamo scoperto - 😱 - come sia molto più complicato accompagnare una bimba di oltre un anno (per cui godetevi i vostri neonati al museo!!!): ora ha le sue preferenze e se rimaneva incantata di fronte al maxi schermo con Sgarbi che spiegava blablabla tutta la storia dell'arte😨, di fronte all'ennesima marina in toni di grigio, azzurro e tempesta, dimostrava una certa insofferenza. Valle a spiegare che l'aveva dipinta un maestro sotto la pioggia e che si vedevano quasi le gocce, o che si riusciva a sentire la salsedine sulla pelle. A lei dopo un po' quella roba li stufava. Le cose sono andate meglio con due piccoli quadri con animali (muuuu!!!😁) e in presenza di figure umane. D'altronde raccontare una storia a una bambina su un soggetto - il mare - che ha visto solo una volta mesi addietro, è veramente difficile. 
Per cui vi consiglio di frequentare mostre che si prestino a suscitare l'attenzione dei vostri pargoli. Ora, dati i suoi gusti (animali, fattorie, auto) forse noi avremmo dovuto far maggiore attenzione, ma è stata comunque una bella esperienza.
Nonostante qualche difficoltà, siamo riusciti a leggere gran parte dei grandi cartelloni con le frasi di accompagnamento ai quadri, sezione dopo sezione, tralasciando i pannelli veri e propri per godere delle immagini. Le altre persone ci guardavano un po' schizzinose, perché la mia interpretazione della storia dell'arte era piuttosto terra terra ("guarda! ci sono due signore che chiaccherano in giardino ci saranno sicuramente delle galline!!!") e forse non proprio ortodosse. Ma così facendo l'abbiamo trascinata per oltre un'ora, sbirciando la torre medievale, intravedendo un bookshop, e soprattutto siamo piombati in una carinissima area bimbi, dove ci siamo piazzati per un'ulteriore mezzora. Lì Irene si che si è sentita felice😀. Ha scoperto i pennarelli e una signora del museo ci ha gentilmente  portato un blocco per colorare. Ma a lei bastava spostarli da un barattolo a un altro, con gran concentrazione....

Nel frattempo io ne ho approfittato per riguardarmi i quadri in autonomia, con un poco più di calma. Un bel regalo. Quei dieci minuti in cui ti pare di avere la libertà più assoluta. 
Poi... 
è stato complicato convincerla a lasciare la stanza... e capisci quando parlavano dei "terribili due"... ma questa è un'altra storia😖😂😂!

Se vi capita di effettuare la visita in orario o stagione più consone, vi segnalo la presenza anche di un giardino a fianco del Palazzo che porta anche alla caffetteria, l'ideale per completare il pomeriggio!

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