Un nuovo anno all'insegna dell'arte! Dalì e un ciupa ciupa

Durante le vacanze natalizie abbiamo ripreso la buona abitudine di andar per mostre. In realtà, in tutto questo tempo senza pubblicare alcun che su #arteconbaby non abbiamo mai smesso di leggere, visitare ed esplorare... Ma si sa, tra il fare e lo scrivere scorrono fiumi... e superata la fase pandemica finalmente pare di poter sbocciare a nuova vita. Anche da buoni visitatori di mostre affollate.

Quindi, eccoci di nuovo qui, dopo tantissimo tempo, per raccontarvi la nostra esperienza e suggerirvi delle piccole gite fuori porta nei dintorni di Torino.


Cominciamo con la prima...

Una buona base per le nostre esplorazioni è stata la lettura di Lupo investigatore al museo, (Dai, non mi dite che non lo conoscete?!), che consiglio moltissimo (esiste anche il gioco annesso, per chi lo volesse). Attraverso la storia simpatica di Lupo, che conduce un'indagine in un museo, si sconfigge ogni reticenza verso questa realtà, e si scopre come possa essere divertente. Tra le pagine inoltre di incontrano copie lupesche di opere famose, che poi sarà divertente andare a cercare su libri o internet per fare i dovuti confronti!

Carichi come lupacchioti e pronti a incontrare Barnaba (la guida...), cartellini museali, opere strampalate e fare la nostra indagine personale, ci siamo quindi imbarcati in auto il primo di gennaio in un bel pomeriggio freddino verso la palazzina di Stupinigi. Qui fino al 19 febbraio 2023 è possibile vedere la mostra Salvador Dalì-The Exhibition https://daliexhibition.it/ sul maestro del surrealismo. 



Dalì - Dalup nel libro - incuriosiva la fantasia di Irene, per le sue opere sognanti, piene di simboli e animali strampalati. La mostra presenta quadri, ma anche moltissimi disegni, una vera chicca per me appassionata, ma anche sculture di vario formato. Chitarre sagomate in vetro fuso, orologi molli, una venere dal collo di giraffa e lo stomaco a cassetto, elefanti dalle lunghe gambette magre portatori di obelischi dorati.... Un mondo a misura di bambino, almeno nelle raffigurazioni.

Di sicuro non ci si può aspettare una visita accurata con una bimba quattr'enne: il tutto è stato velocissimo, ma guidato da un sano entusiasmo. Un'esplorazione curiosa attraverso le sale, seguendo le frecce rosse, come in una caccia al tesoro. Ogni tanto, facendo notare un dettaglio curioso, si poteva fermarsi il tempo di una fotografia. Sicuramente con un bambino è sconsigliata la visione del video (ma voi lo sapevate che Dalì è stato anche cineasta?), un pelino inquietante e simile a un incubo, troppo sperimentale. In compenso, è lasciata a disposizione una stanza dove i bambini possono colorare e toccare con mano delle riproduzioni eseguite con i chiodini di plastica - quelli con cui si gioca. Una pausa di respiro, in cui si scopre un Dalì grafico (ma chi lo sapeva...) per i famosi lecca lecca a pallina!






Quello che rimane di una visita fatta in velocità con un bambino è quello che dovrebbe rimanere dopo ogni visita a un museo. Si crede spesso che andando a vedere una mostra si debba imparare tantissimo su un artista, e si cerca di leggere tutto, guardare tutto, si comprano libri e cataloghi. Poi, a casa, si mette tutto via e ci si dimentica il giorno dopo. Già, abbiamo tutti, nello scaffale, decine di cataloghi mai letti, ammettiamolo.

Invece nella fretta, come sempre quando si ha poco tempo ma tanta curiosità, si riesce a vivere appieno lo spirito dell'allestimento, si spreme all'osso l'essenziale. Rimane l'entusiasmo, la curiosità, si è seminato qualcosina che poi si potrà approfondire. Da soli, con i nostri bimbi, come preferiamo. 

Il trucco per chi come me ama l'arte e non vuole fermarsi solo ai cartellini "non toccare" (Irene ne andava matta e li cercava tutti!), è fare alcune foto ai pannelli esplicativi, per poterli rileggere dopo con calma. Pazienza per i disegni, che erano troppo dettagliati per rimanere nella mente a lungo, ma le macro opere presenti possono aprire un varco, e permanere nella memoria. L'importante è seminare. Nella nostra mente e in quella dei nostri bambini.

Poi, volendo, si può studiare a casa...e lavorare sulle parole chiave: sogno, surrealismo, breton, simboli, orologio, tempo, animali, casetti, memoria.....ma questo lo ammetto, è un po' da secchioni ahah!

Poi alla fine, non perdetevi un ciupa ciupa, in pieno stile Dalì! per avere l'energia giusta per giocare ad acchiapparella di fronte alla Palazzina illuminata nella notte torinese. 


Ma voi, sapevate tutte queste cose di Dalì?

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